L’uomo che non sapeva chi fosse
cammina ora
lungo il percorso del mio sguardo:
la sua è un’ andatura
di un tempo non definito ….
Con la sua mano accarezza
il dolore della solitudine . . .
Sul suo volto la nostalgia delle cose perdute. . .
Sui suoi piedi la fatica degli incontri falliti. . .
Sulle etichette create ad arte dalla gente
il suo nome assomiglia a Nessuno,
naufrago di epiche memorie …
Una spina nel suo fianco
gli ricorda costantemente la sua finitudine. . .
Incompreso sulle vie della giustizia,
frainteso volutamente
per disperdere le sue intuizioni tra le folle,
respira ogni giorno la nebbia delle promesse,
il fumo delle illusioni
gettato senza rispetto sul suo volto. . .
Lo mantiene in vita
una sola verità
quella di non a fare ad alcuno
ciò che non vorrebbe si facesse contro di lui …
La sua battaglia,
apparentemente persa sul campo del quotidiano,
si svolge sul piano dell’essere
là dove s’incrociano i volti senza maschera
e l’io abbandona gli scudi della difesa.
A nudo le identità sono svelate
cosi come la falsità è palesamente illuminata. . .
La consapevolezza di un desiderio
vive nel dopo degli incontri:
la semina del bene
è l’attesa che sprigiona fiducia.