Da una galassia sconosciuta
con un ritmo da sud del mondo
un fascio di luce
ha sorpreso gli indifferenti abitanti
di quella regione chiamata terra…
Un bambino con il suo zainetto
percorre le folti foreste amazzoniche
saltellando con disinvoltura tra le ande e il tamigi
dall’everest al mississipi
sacri luoghi e bassifondi da acri odori…
come un architetto presiede ai lavori della gioia
organizza la pace
liberando gli oppressi dai poteri assoluti.
La leggerezza del suo movimento
impressiona non poco
quanti sono seduti tra i seggi di Bruxelles:
temono un’ulteriore rialzo dello spreed
soprattutto se quel bambino prodigio
dovesse decidere di fermarsi
presso l’origine del pensiero,
nell’agropoli per eccellenza…
Lo stupore cresce persino in casa … bianca:
temono una rivoluzione senza limiti
che scalfisca le fondamenta dell’esistenza…
i servizi segreti sono stati già mobilitati…
Il bambino ha un fare imprevedibile
lo zainetto che porta con sè srotolato
non è altro che una tenda:
una sorta di casa itinerante.
Non si ferma mai
tocca ogni dove si respira
con la magia della semplicità
cambia il volto del futuro…
potenzialmente è un pericolo!
Inafferrabile persino da trouppe mediatiche
semina la beatitudine degli anawin
con la politica della condivisione…
Il consiglio permanente dell’ONU
convoca d’urgenza i capi di stato:
l’umanità è a rischio ….
la previsione dei Maja sembra avverarsi
quel bambino va fermato
anche a costo di un alto sacrificio!
La strage degli innocenti,
costante provvedimento,
macchia la pagina della storia di martirio
ma non fermerà il posarsi libero della tenda
tra le periferie dei cuori dimenticati
delle favellas di Rio e gli slums di Korogocho.
Nella Tenda della diversità
i perduti di sempre
trovano riparo e accoglienza per la loro unicità
Il posarsi libero della luce
come una tenda nella notte
avvolga di gioia il quotidiano degli ultimi
racconti il nuovo al loro domani…